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Campionato CART, 8 Settembre 1996, ultima gara, in pista c’è un pilota bolognese che ha esordito in questo campionato proprio in quell’anno e che arriva da una sfortunata esperienza in Formula 1 dove non ha raccolto ciò che meritava. Il suo nome è ormai noto in tutto il mondo, simbolo di resilienza, di rinascita, di chi non si arrende mai.
Un uomo che ha saputo ricostruirsi una vita, umana e sportiva dopo il terribile incidente del Lausitzring del 2001, nel quale perse entrambe le gambe. Avrete capito che stiamo parlando del grande Alex Zanardi, un esempio per tutti quelli che pensano di non potercela fare, per quelli che credono che essere portatori di handicap sia davvero un handicap. Alex ha dimostrato a tutto il mondo esattamente il contrario. Ma tutto quello che ha fatto dalla sua “rinascita” lo conosciamo bene, oggi voglio parlarvi del perché, in America, Alex, era già considerato un Dio, sette anni prima di quel tragico incidente…
Ma torniamo a quell’ultima gara del 96…in pista c’è un rookie, uno che ha acciuffato al volo un contratto per correre con le vetture di Chip Ganassi nella categoria CART americana. Il giovane Alex si è messo in mostra durante tutta la stagione con piazzamenti e coraggio da vendere, ma la consacrazione arriva proprio all’ultimo giro, di quelll’ultima gara…
…Davanti a lui conduce Bryan Herta, non certo uno qualunque per chi mastica di CART, uno che aveva già vinto due volte e aveva piazzato 5 pole position consecutive su quel circuito; Alex gli è alle costole, lo studia, gli si mette in scia e sulla salita che porta al mitico “cavatappi” tira una staccata al limite, infilando l’interno, una traiettoria impossibile che lo vede inevitabilmente perdere la linea ottimale per l’uscita, in discesa e in contropendenza, ma Zanna non ci sta, scordola, la macchina si scompone e sulla discesa verso destra riesce a chiudere la manovra davanti a Herta. Il pubblico è in delirio, il video fa il giro del mondo e, pensando che youtube sarebbe uscito solo 9 anni dopo, questo ci fa capire l’impatto mediatico di quella manovra. Da quel momento Alex conquista definitivamente l’America, e i due anni successivi vince anche il campionato. Nel ’99 torna in F1 sull’onda dell’entusiasmo che ha riscosso oltreoceano, ma il circus non è certo un posto per tutti e se non si hanno i giusti mezzi non sempre il pilota può fare la differenza, decide così di tornare in America dove, nel 2001 ritorna a correre in CART fino all’incidente in Germania. Dopo meno di 2 anni, con le protesi alle gambe torna a correre, questa volta lo fa con le ruote coperte e nel 2005 si laurea campione Italiano Superturismo con BMW. Inutile parlare delle sue imprese da atleta paraolimpico, che hanno di fatto consegnato Zanardi nella Leggenda dello sport, non solo automobilistico.
Oggi il nostro Alex sta combattendo un’altra dura battaglia, forse quella più difficile, in una vita che davvero sembra non volergli dare pace, un destino che vuole consegnarlo e consacrarlo nell’olimpo dei grandi, ma lui non ci sta, lui non è ancora pronto, lui, Zanna, sta ancora lottando per far vedere che è più forte di tutto e tutti, ancora una volta.
Ma ancora oggi a distanza di 25 anni fuori dal circuito di Laguna Seca, in occasione di qualsiasi evento motoristico, che sia di moto o di macchine, le bancarelle espongono le magliette con l’immagine di quella manovra che passò alla storia, semplicemente, col termine laconico di “The Overtake”, “il Sorpasso”.
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